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ANIMALI: AL VIA IL PROGETTO EUROPEO PER MIGLIORARE LA CONVIVENZA UOMO-ORSO Si chiama “LIFE ARCPROM” e per l’Italia partecipano Parco Nazionale della Majella e WWF Italia

L’orso bruno è una delle specie animali più iconiche e conosciute da grandi e bambini, ma in molti Paesi rischia l’estinzione: è infatti abbondante nel nord e nell’est Europa, ma estremamente raro  nei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. 
In particolare, nella penisola italiana l’orso è presente con una popolazione endemica e unica al mondo: l’orso bruno marsicano (Ursus arctos marsicanus), detto anche “l’orso mansueto” per il suo carattere più docile rispetto ai cugini alpini, e per il quale si stima la presenza di appena 50-60 individui in un territorio ristretto nell’Appennino centrale.
Per garantirne una tutela più efficace e la coesistenza pacifica con le attività umane, la Commissione Europea ha deciso di finanziare nell’ambito del programma LIFE il progetto “ARCPROM”  (LIFE18 NAT/GR/000768), dove “ARC” sta per “Arctos” (il nome in greco dell’orso), e “PROM” rappresenta le iniziali dei quattro Parchi Nazionali in cui si svolgeranno le attività: quelli di Pindos, Prespa Lakes e Rodopi Mountains in Grecia, e il Parco Nazionale della Majella in Italia. Capofila del progetto, che durerà fino al 2024, sarà la ONG greca Callisto, esperta di progetti europei di conservazione della natura, con il supporto di due università (Tessalia e West Macedonia) e dei tre Parchi Nazionali greci. Per l’Italia le attività saranno svolte invece dal Parco Nazionale della Majella, che curerà le principali azioni di prevenzione e conservazione, e dal WWF Italia, che curerà in particolare gli aspetti di sensibilizzazione, educazione e attivazione del volontariato a favore dell’orso. Quello della Majella è infatti un territorio di fondamentale importanza per garantire l’espansione della popolazione di orso marsicano verso nuovi territori.
Tra gli aspetti innovativi del progetto, che entrerà nel vivo con il kick off meeting previsto a fine novembre in Grecia, ci saranno modalità sperimentali di prevenzione dei danni, anche grazie all’aiuto di cani appositamente addestrati, oltre al coinvolgimento delle comunità locali e alla valorizzazione di attività e prodotti rispettosi della presenza dell’orso sul territorio. Perché il futuro del plantigrado, specie bandiera della natura d’Italia e d’Europa, passa soprattutto dalla coesistenza pacifica con le attività umane.
Roma, 25 ottobre 2019